Terapia del Dolore

Secondo la definizione della IASP (International Association for the Study of Pain – 1986) e secondo l’associazione dell’O.M.S: Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno.

Per algologia, detta anche terapia del dolore o medicina del dolore si intende l’approccio terapeutico e scientifico al trattamento del dolore.

Il dolore rende spesso il soggetto inabile sia da un punto di vista fisico che emotivo. Il dolore acuto relativo ad un trauma fisico è spesso reversibile naturalmente. Il dolore cronico, invece, generalmente è causato da condizioni solitamente difficili da trattare. Talvolta i neurotrasmettitori continuano ad inviare la sensazione del dolore anche quando la causa scatenante non esiste più; per esempio un paziente a cui è stato amputato un arto può provare dolore riferito all’arto che non c’è più (sindrome dell’arto fantasma).
Il trattamento con mezzi farmacologici è composto principalmente da analgesici non oppiacei, oppiacei, antidepressivi triciclici, anticonvulsivanti, le misure non farmacologiche più utilizzate sono l’esercizio fisico e applicazione di freddo o calore.
I medici che si occupano di terapia del dolore sono storicamente gli anestesisti. La terapia del dolore negli ultimi anni, a fatica (soprattutto in Italia), tende a divenire una pratica collettiva di tutti i medici (dal medico di famiglia, al neurologo, chirurgo….), anche se nei fatti molta strada è ancora da percorrere.
Il 15 marzo 2010 il Parlamento italiano ha licenziato una legge in cui si afferma il diritto alla cura del dolore per ogni individuo indipendentemente dalla malattia e dall’età.
La terapia analgesica viene abitualmente applicata in vari contesti, da quello oncologico, a quello postchirurgico, traumatologico, neurologico (in particolare cefalee, nevralgie…), a contesti con minor gravità, ma altrettanto invalidanti: come l’ortopedico/reumatologico, odontoiatrico…
La terapia del dolore è spesso utilizzata soprattutto durante le ultime fasi di una malattia terminale.

Fonte: Wikipedia