Con la pubblicazione di tutta l’attività organizzativa, scientifica e terapeutica che l’Associazione per lo sviluppo del metodo Snoezelen ha, in dieci anni, condotto ed espresso con lusinghieri risultati, si è raggiunto un traguardo degno di essere studiato ed adottato dalla classe medica e da quanti hanno il compito di proporre nuove terapie in tema di disabilità.
In tutti questi anni mi sono reso conto che comprendere la diversità è una nobile caratteristica del genere umano rispetto ad altre forme viventi.
Noi tutti cessiamo di essere umani quando non vogliamo, non siamo in grado di riconoscere e rispettare la diversità.
Un ringraziamento, sotto questo aspetto, va all’Ordine dei medici di Verona, al quale ho il piacere di appartenere, per il patrocinio concesso al primo nascere del metodo terapeutico SNOEZELEN e della associazione che si occupa della sua diffusione.
Il metodo, la parola Olandese, l’impegno dell’associazione per il suo sviluppo, sono ormai conosciuti. I risultati sotto gli occhi di tutti documentati in questo manuale.
L’ esperienza ha avuto inizio più di 12 anni fa durante un congresso a Firenze in tema di Terapia multisensoriale nei pazienti con disturbi cognitivi e comportamentali organizzato dal rotariano Ing. Enrico Orofino.
Alla giornata di studio erano presenti, oltre alla Dott.ssa Barbesi Loredana dell’istituto Gresner, anche i due terapisti olandesi, ideatori del metodo, che hanno in quella sede presentato i risultati positivi in pazienti con evidenti segni di deficit del comportamento utilizzando una stanza multisensoriale e definendo, per la prima volta in Italia, un metodo denominato Snoezelen. Parola che ormai abbiamo imparato a comprendere il suo vero significato pratico.
L’ing. Enrico Orofino mi infuse fiducia ed entusiasmo quasi istantaneamente: tornai a Verona con l’intenzione di proporre, tra i Rotary club della città, un service comune : la realizzazione di una stanza multisensoriale. Ebbi l’approvazione e l’entusiasmo si una gran parte dei clubs di Verona e provincia. Il Rotary Verona Est fu il promotore, sotto la mia presidenza, coagulando intorno a sé tanti rotariani per la realizzazione del service comune. I risultati cominciarono ad essere incoraggianti specialmente per l’ingresso della Dott.ssa Barbesi. Si propose subito con il suo lavoro alla realizzazione del primo esempio del metodo Snoezelen terapia a Verona realizzando e rendendo funzionante la prima stanza multisensoriale.
Molti di noi presidenti di club rotariani, non perdendo nel corso degli anni l’impegno e il sacrificio di lavoro e anche economico, hanno costituito una Associazione con lo scopo di approfondire lo studio e la diffusione del metodo.
Con Paolo Pellicini, Marco Florio, Federico Zanardi, Lucio Brangian, Alberto Palmieri, Loredana Barbesi, Michele Colantoni ed altri, abbiamo gettato le basi per l’attività dell’ associazione denominata: ASSOCIAZIONE PER LO SVILUPPO DEL METODO SNOEZELEN ONLUS.
Hanno origine i primi incontri di studio, la convenzione tra l’associazione ed il Conservatorio di Musica di Verona per la musicoterapia, il Patrocinio dell’ Ordine dei medici di Verona per iniziative di studio.
Ma la vita segue i suoi binari, tragica, improvvisa, una tragedia, sinfonia stonata: la morte stradale del figlio di uno di noi, un giovane musicista di nome Alberto, quasi per smentire la convinzione che la musica quando ti colpisce è l’unica cosa che non ti fa male. La borsa di studio a lui intitolata è impegno di adesso e siamo convinti che durerà ancora per molti anni.
Tutto sarà possibile perché abbiamo incontrato la condivisione di questo servizio nelle persone presidenti del mio Rotary club che via via si sono succedute, nella Fondazione Cattolica che ha stimato questo progetto, nel lavoro del Dott. Varalta Fabrizio del CERRIS di Verona (luogo idilliaco per combinare lavoro, studio, speranze) e nel direttore di questa struttura Dott. Facincani.
Ma i risultati, alcuni ci chiedono, si vedono nei pazienti con importanti deficit cognitivi ed intellettivi?
Scorrendo il manuale che state leggendo si vede l’impegno di tutti gli autori (terapisti, psicologi, medici, amministratori, volontari), ai quali va il mio sincero ringraziamento.
I miglioramenti si sentono, si percepiscono, si intuiscono da un sorriso anche male espresso, da un movimento del corpo meno doloroso, da un battito cardiaco più veloce espressione di una emozione recepita nel profondo dei pensieri; si vede e si comprende chiaramente dal viso disteso dei parenti e specialmente delle mamme.
Prof. Dott. Gianluigi Fanchiotti
Presidente Associazione per lo Studio e lo Sviluppo del Metodo Terapeutico Snoezelen